Chimica e materiali = analisi chimiche
Il perito chimico è in grado di determinare, mediante l’applicazione di procedure (opportune metodiche o “ricette”) quali e quante sostanze si possono trovare in campioni si svariata natura (terreni, aria, acqua, sangue, alimenti, ecc.). Ciò può servire, ad esempio, a stabilire il grado di inquinamento dell’ambiente in cui viviamo e a correre ai ripari. Esiste proprio una branca della chimica, la “green chemistry”, che si pone come obiettivo di ottimizzare i processi produttivi attraverso un maggior controllo delle linee di trattamento dei fumi e delle acque di scarico delle industrie, al fine di ridurre la produzione di rifiuti conseguendo, così, un maggior rispetto per l’ambiente.
Chimica e materiali = investigazioni scientifiche
La chimica è di grande aiuto anche all’arma dei Carabinieri, in particolare ai RIS e ai NAS. Infatti, grazie all’opportuna raccolta di campioni e alla loro meticolosa indagine nel laboratorio di chimica, si può risalire ai colpevoli di un reato o capire quali sportivi ricorrono al doping.
Chimica e materiali = studio degli alimenti
Il perito chimico impara a conoscere le sostanze che sono contenute negli alimenti, ad estrarle e a determinarne le quantità. Ciò diventa utile per comprendere meglio il valore nutrizionale di un alimento, per scoprire eventuali contaminazioni e frodi alimentari e per progettare processi di trattamento e conservazione dei prodotti alimentari.
Chimica e materiali = lauree scientifiche
Il perito chimico può trovare facilmente lavoro già come tecnico di laboratorio di analisi o come insegnante tecnico-pratico nelle scuole ma può anche continuare il suo percorso di studi presso uno qualunque dei corsi di laurea scientifici, presentando, tuttavia, una maggiore affinità verso quei corsi di laurea specializzanti come “chimica industriale”, “chimica pura”, “ingegneria chimica”, “chimica dei materiali”, “farmacia”, “chimica farmaceutica” che offrono ampie possibilità di occupazione.